Nei giorni 5-7 febbraio si è tenuto a Pavia il primo workshop del progetto REDHIS, previsto dal progetto allo scopo sia di verificare il lavoro in corso sia di suscitare il coinvolgimento di ulteriori studiosi e competenze.

L’evento, articolato in cinque sessioni di lavoro, è stato ospitato dall’Almo Collegio Borromeo e ha visto la partecipazione di studiosi italiani e stranieri provenienti da otto diversi atenei (oltre a quello di Pavia, sede del progetto: Bari, Cagliari, Cassino, Milano Bicocca, Parma, Rennes, Siena, Santiago del Cile). Tema centrale dell’incontro è stata la presentazione del lavoro sin qui condotto dall’équipe di ricerca su frammenti papiracei e pergamenacei di provenienza archeologica di contenuto giurisprudenziale, editi e non; l’esame di questi materiali, finalizzato a una nuova (e, per alcuni di essi, inedita) presentazione editoriale in forma di schede, comprensiva di edizione, descrizione codicologica e paleografica, esegesi dei contenuti giurisprudenziali, costituisce l’obiettivo di lavoro del WG 1 (Working Group 1) del progetto, che prevede la collaborazione tra papirologi, paleografi e storici del diritto romano.

 

Dario Mantovani, Principal Investigator di REDHIS e organizzatore del workshop, ha aperto i lavori nella mattinata di giovedì 5 con un’illustrazione del progetto e della tipologia di schede da redigere; si è poi soffermato sui risultati sin qui conseguiti su uno dei frammenti del corpus individuato all’avvio del progetto (P.Gen. inv. Lat. 6); un riesame condotto da Serena Ammirati e Marco Fressura tra luglio e settembre del 2014 ne ha rivelato il contenuto normativo e non giurisprudenziale, portando all’esclusione del papiro dal corpus di interesse di WG 1 e alla decisione di pubblicare i risultati conseguiti in una sede autonoma. Andrea Lovato (Università di Bari), ha presentato il lavoro sin qui condotto su P.Amh. II 28, sui frammenti vindobonensi di Ulpiano (Wien, ÖNB, ms. Lat. 1b), sui frustuli papiracei in tema di testamentum militis divisi fra Oxford e Berlino (P.Fay. 10 + P.Berol. inv. 11533), ritrascritti (comprendendo un pezzo sinora inedito) da Serena Ammirati; a Marco Fressura si devono la rilettura di testi e delle glosse marginali di: PSI XIV 1449, sul cui contenuto è intervenuto Sergio Alessandrì dell’Università di Bari; P.Berol. inv. 6757 (noto come Fragmentum de iudiciis), illustrato da Valerio Marotta (Università di Pavia); P.Ant. III 152, discusso, sulla base delle nuove letture, da Stefania Pietrini (Università di Siena); un frammento attualmente inedito della collezione papirologica berlinese, a proposito del quale Luigi Pellecchi (Università di Pavia), Senior Staff del progetto, ha esposto alcune preliminari considerazioni contenutistiche. La diversa natura degli item esaminati ha stimolato una discussione vivace e partecipata su metodi di indagine, possibili intepretazioni, problemi editoriali.   

La giornata di venerdì 6 si è aperta con la presentazione da parte di Fabio Botta (Università di Cagliari) del BKT X 30, frammenti in materia criminale editi recentemente da Serena Ammirati; a seguire, Salvatore Puliatti (Università di Parma) e Francesco Bono (Università di Pavia) hanno presentato i primi risultati delle loro indagini sulle costituzioni imperiali, che costituiscono l’oggetto di ricerca del WG 3 (Working Group 3) del progetto; Chiara Buzzacchi (Università di Milano Bicocca) ha esposto alcune considerazioni sul contenuto di PL II 38 sulla base della nuova trascrizione effettuata da Serena Ammirati; Marco Gardini (Università di Parma) ha illustrato i contenuti di PSI XIII 1346, recentemente identificato da Simon Corcoran come appartenente ad una Novella di Giustiniano (così come P.Gen. inv. Lat. 6, anche questo frammento, in ragione del suo contenuto, è un testimone significativo della circolazione, accanto ai testi giurisprudenziali, di copie di testi normativi); il noto ‘Gaio di Antinoe’ (PSI XI 1182), che reca numerose glosse marginali e interlineari in lingua e scrittura greca, è stato illustrato e discusso da Jakob Stagl (Università di Santiago del Cile) sulla base della nuova ricognizione autoptica di Marco Fressura; la giornata si è chiusa con l’esposizione di Bernard Stolte (Università di Groningen) di P.Berol. inv. 11866 (il cosiddetto Dialogus Anatolii), recante un catechismo giurisprudenziale, sin qui – sotto il profilo del genere letterario – un unicum tra i frammenti presi in considerazione dal progetto. Nella mattinata di sabato 7 febbraio Federico Battaglia (Università di Zurigo) ha riferito su PSI XIII 1348, illustrando alcune nuove ipotesi di ricostruzione del contenuto sulla base della nuova lettura dei frammenti effettuata da Serena Ammirati; Nicolas Cornu-Thénard (Università di Rennes), ha proposto un’interpretazione organica del contenuto dei fragmenta de formula Fabiana (P.Vindob. L 90 + P.Berol.inv. 11753 + P.Berol. inv. 21294) sulla base della revisione del testo effettuata da Serena Ammirati.

Hanno trasmesso per iscritto i risultati del loro lavoro, essendo impossibilitati a presenziare: Ulrico Agnati (Università di Parma), che avrebbe illustrato il P.Oxy. XVII 2089, del quale con Serena Ammirati sta curando una nuova edizione; Fara Nasti (Università di Cassino), alle cui cure sono affidati anche nell’ambito di REDHIS i frammenti P.Haun. III 45 + P.Arangio-Ruiz s.n; Andrea Petito (Università di Bari), che, in collaborazione con Marco Fressura, sta attualmente lavorando sul P.Ness. II 12.

Il confronto e lo scambio sono stati la cifra caratterizzante questa prima sessione di lavoro comune; dalla quale non possono che trarsi aspettative positive sul prosieguo del lavoro e sul contributo scientifico che un dialogo di intensità crescente, reso facilitato dalla possibilità di condividere risultati (anche provvisori), materiali e informazioni bibliografiche attraverso il portale del progetto, potrà dare alla ricerca in corso.